Non riusciamo ad essere indifferenti di fronte alla terribile realtà dei 50 milioni di aborti eseguiti ogni anno nel mondo e di un numero sterminato di embrioni umani distrutti con la fecondazione artificiale.
E’ la moderna strage degli innocenti di fonte alla quale le coscienze sembrano come assuefatte, narcotizzate.
Da “prodotti del concepimento” a “rifiuti biologici”, è il tragico epilogo di questi figli cui viene negata non solo la Vita, ma anche la dignità di un nome e di una sepoltura. Bimbi trattati come rifiuti, la sacralità della Vita è violata.
E’ il frutto velenoso della “cultura dello scarto”, come denuncia Papa Francesco.
Ma l’orrore non si ferma qui.
Il 90% dei bambini Down viene abortito. E quanto succede, a 20/23 settimane, non poche volte (ci sono testimonianze) l’aborto fallisce e, ancora vivi, questi bimbi sono abbandonati a una lunga e straziante agonia. Neppure un cane viene trattato così.
E mentre ogni anno circa 100 mila donne, grazie a una legge iniqua, abortiscono per liberarsi di un figlio scomodo, 70 mila coppie sterili si sottopongono alla fecondazione artificiale che soddisfa, col bimbo in braccio, appena il 16% delle mamme ma provoca la morte di oltre 100 mila embrioni. Numeri enormi!
Eppure, basterebbe che queste mamme adottassero i figli delle prime (la legge consente l’abbandono del figlio alla nascita) per evitare la morte a 200 mila vite umane.
Da un lato "no al figlio ad ogni costo" con l'aborto, dall’altro "sì al figlio ad ogni costo" con la fecondazione artificiale. Un segno inquietante di schizofrenia di questa società.
I mass media ignorano questo oltraggio alla Vita umana, i politici cattolici troppo spesso si adeguano al "pensiero unico" e votano leggi antiumane.
Il bimbo nel grembo materno, il “più povero tra i poveri” (Madre Teresa), è in assoluto il fratello più aggredito fra tutti gli esseri umani.
Per questo va protetto prima di tutto aiutando la mamma ad accoglierlo. E questo cerca di fare, con grandi difficoltà, il Centro di Aiuto alla Vita.
Ma va combattuta anche la cultura della morte che con legge 194 del 1978 che ha permesso, in questi 39 anni, la soppressione di quasi 6 milioni di bambini, fa passi da giganti. Infatti questa legge, difesa anche da troppi cattolici ("è una buona legge"!) ha narcotizzato le nostre coscienze, impedendoci di vedere il massacro che si compie ogni giorno nei nostri ospedali e spingendoci ad accettare l'uccisione dei bambini "imperfetti" come una soluzione "buona e giusta", in una eugenetica diffusa che non tarda a manifestarsi anche nei confronti dei neonati, dei disabili e degli anziani.